MANCINI SI METTE DI TRAVERSO?
Forse la prossima settimana sapremo qualcosa in più della
nuova giunta comunale. La gestazione è stata lunga. Minervini (foto) si è impegnato molto, ma i problemi rimangono. Il sindaco sa che molte cose gli sono sfuggite di mano.
Molti distinguo, molte
contrarietà. I gruppi e i partiti hanno manifestato molta agitazione. Il gruppo
Officine, capeggiato da Mancini, che era una costola del gruppone centrale “NOI” ha avanzato qualche
dubbio sulla riconferma di un assessore. C’è da coprire il posto lasciato vacante
da Caputo ai Lavori pubblici. Molti appetiti, ma niente di concreto.
Il gruppo “NOI” riuniva fino a qualche mese fa tutti i
consiglieri comunali eletti nelle liste civiche a fianco di Minervini. Era questo il gruppone che ha portato all’elezione
di Tammacco. C’è stata una piccola appendice, con la nascita di "Obiettivo
Molfetta" formato dai consiglieri comunali Alina Losito, Luigi Tridente,
Sergio de Candia e Leo Binetti e l'assessore all'urbanistica Pietro
Mastropasqua.
Ninni Camporeale è invece attualmente il referente di “NOI”.
Ha sostituito il consigliere Mancini.
La maggioranza, oltre al Pd, può contare anche su esponenti
del centro-destra. Amato in estate ha costituito la lista "Popolari per
Molfetta" in cui sono rientrati altri due consiglieri comunali Enzo
Spadavecchia (ex "Molfetta per la Puglia" nella coalizione di Tommaso
Minervini) e Peppino de Nicolò (eletto nelle fila del PD nel 2017). Anche l’altro
consigliere Spadavecchia (centro-destra) si è avvicinato sempre più alla
maggioranza.
Ma proprio l'avvicinamento di Pino Amato, eletto nella
coalizione dell'allora candidata sindaco Isa de Bari, farebbe storcere il naso
ad alcuni nel Partito Democratico che nelle ultime ore si è spaccato in tre
tronconi, non trovando una sintesi sulla riconferma o meno dell’assessora
Azzollini.